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MODALITA' DI PREPARAZIONE ESAMI

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NEL RIPORTARE QUESTE BREVI INFORMAZIONI, RELATIVE ALLA MODALITA’ DI PREPARAZIONE DEL PAZIENTE AL PRELIEVO E MODALITA’ DI RACCOLTA DEL CAMPIONE SI È CERCATO DI ESPORRE I VARI ARGOMENTI NEL MODO PIÙ CHIARO E ACCESSIBILE ALL’UTENTE, PENALIZZANDO IL LINGUAGGIO TECNICO, SENZ’ALTRO PIÙ APPROPRIATO MA DI DIFFICILE COMPRENSIONE; CIÒ ANCHE NEL RISPETTO, SI RITIENE, DELLO SPIRITO DEL DECRETO N.1957/98 DELL’ASSESSORE ALLA SANITÀ DELLA REGIONE SARDEGNA CHE INDIVIDUA NELLA CARTA DEI SERVIZI UNO STRUMENTO DI AGEVOLE CONSULTAZIONE PER L’UTENTE.

MODALITA’ DI PREPARAZIONE DEL PAZIENTE AL PRELIEVO

Prelievo di sangue venoso. Indicazioni generali:
Prima di effettuare qualsiasi prelievo del sangue è importante porre attenzione ad alcune piccole ma importanti regole affinché l’analisi del sangue sia il più possibile corretta.

Fattori come il digiuno, la dieta, l’assunzione di farmaci, l’esercizio fisico, la postura del fisico, possono in misura diversa influenzare la buona riuscita dell’analisi.

Si rende opportuno quindi convalidare alcuni semplici consigli per semplificare e facilitare l’operazione del prelievo e delle analisi.

DIGIUNO
Vi è accordo unanime sull’opportunità che il paziente si presenti al prelievo a digiuno da almeno 8 – 12 ore. In questo periodo possono essere assunte solo modiche quantità di acqua e devono essere assolutamente escluse bevande zuccherate, alcolici, caffè, fumo.
Queste sostanze infatti possono rendere inaccurate o addirittura impossibile le quasi totalità delle determinazioni ematochimiche.

DIETA
Nei giorni che precedono il prelievo la dieta dovrebbe essere quanto più possibile abituale, evitando brusche variazioni dell’apporto calorico sia in eccesso che in difetto. In seguito alla riduzione drastica dell’apporto calorico (300/600 calorie/die), infatti, si è riscontrata una diminuzione del volume plasmatico del 30%. Questa alterazione induce rapidi cambiamenti nel sangue che le analisi rivelano.
La dieta deve essere abituale anche qualitativamente ovvero con un apporto di carboidrati, proteine e grassi che segua la normale dieta personale.

FARMACI
Esistono numerosi studi riguardanti l’effetto dei farmaci sui test di laboratorio. Le interferenze possono manifestarsi direttamente o indirettamente a livello analitico. Nel primo caso esse non sono sempre e completamente prevedibili nella loro entità per un’ampia serie di variabili individuali che determinano l’assorbimento, il metabolismo e l’eliminazione del farmaco. Non di tutti i farmaci in commercio sono sufficientemente noti gli effetti collaterali, né vengono analizzate ed indicate le eventuali interferenze a livello analitico.
La più corretta preparazione del paziente agli esami ematochimici dovrebbe prevedere la mancanza assoluta e più prolungata possibile di qualsiasi trattamento farmacologico.
Questa norma deve essere rispettata senza eccezioni in caso di screening o di profili metabolici in persone sane e in soggetti asintomatici.

ESERCIZIO FISICO
Le variazioni delle attività enzimatiche e di alcuni analiti provenienti dalla muscolatura scheletrica in seguito all’esercizio fisico intensivo e protratto sono fenomeni attesi ed in genere da evitarsi immediatamente prima del prelievo o nelle 8 – 12 ore che lo precedono. Questa norma deve essere assolutamente osservata in caso di analisi delle urine per la determinazione della clearance della creatinina.

POSTURA
Nel passaggio dalla posizione supina a quella eretta si modificano il volume plasmatico, la concentrazione degli elementi figurati del sangue e di alcuni analiti quali ad esempio il calcio (3,43%), il magnesio, il fosforo, la bilirubina, le proteine totali, il ferro (10,93%), i trigliceridi (18,5%), il colesterolo, l’ LDL (34%) e le transaminasi (34%). La risposta individuale ai cambi posturali è assai variabile, probabilmente in rapporto al volume della massa plasmatica, al tasso proteico totale, alle situazioni attuali del tono vascolare e della entità della risposta endocrina. I dati riferiti suggeriscono l’opportunità che la preparazione del paziente prima del prelievo venga quanto più possibile standardizzata al fine di rendere possibile il corretto confronto fra i dati relativi di un paziente ricoverato (verosimilmente ottenuti da prelievi in posizione supina) e quelli relativi allo stesso paziente, ma ambulatoriale, con prelievi eseguiti “a sedere”. È stata quindi proposta come raccomandazione la posizione “a sedere” per almeno 15 minuti prima di effettuare i prelievi sia nei pazienti ambulatoriali che nei pazienti ospedalizzati, quando possibile. Nei pazienti mantenuti in tali condizioni (15 minuti a sedere) le variazioni percentuali medie della concentrazione di molti analiti si sono dimostrate intermedie tra quelli che si verificano nel cambio tra le due situazioni posturali estreme (eretta e supina).

Prelievo di sangue venoso dopo carico orale di glucosio:
Viene effettuato il mercoledì ed il venerdì; sia per il così detto minicarico di glucosio o GCT (tre prelievi: alle 08.00, alle 09.00, alle 10.00) sia per la curva con il carico standard o OGTT (sei prelievi: alle 08.00, alle 08.30, alle 09.00, alle 9,30, alle 10.00, alle 11,00). E’ opportuno che il paziente si presenti a digiuno ( minimo 8 ore ma non oltre 12 ore ); con il prelievo basale verrà effettuata un test rapido per conoscere il valore glicemico basale. Se questo non supererà i 150 mg/dl di glucosio, si potrà procedere alla prova da carico, con inizio alle ore 08.00. Il paziente durante la prova dovrà stare seduto.

Prelievo di sangue venoso per la glicemia post-prandiale:
Il prelievo, in questo caso, viene effettuato dopo due ore esatte dal pasto: verrà chiesto al paziente di fare un’abbondante colazione in grado di simulare l’apporto calorico di un pranzo in modo da eseguire il prelievo non oltre le 11.00.

Tamponi per esami colturali batteriologici (germi comuni e miceti):
In questo caso è fondamentale che al momento dell’effettuazione del tampone il paziente non abbia assunto antibiotici da almeno una settimana. Inoltre, per il tampone faringeo si consiglia uno sciacquo del cavo orale con acqua .

Per il tampone vaginale non è prescritta alcuna forma di igiene intima di preparazione all’esame.

Tamponi per ricerca diretta di Chlamydia, Herpes Simplex Virus da canale endocervicale o da uretra:
E’ opportuno che la/il paziente provveda ad un’accurata igiene intima della parte interessata prima dell’effettuazione del tampone.

Striscio vaginale per il PAP – test (test di Papanicolaou):
In questo caso è consigliato effettuare lo striscio a circa 8 giorni dal termine del flusso mestruale senza praticare alcuna lavanda interna. Si raccomanda di non sottoporsi a visita ginecologica prima dell’effettuazione dello striscio e di evitare rapporti sessuali nelle 24 h precedenti l’effettuazione dello stesso.

MODALITA’ DI RACCOLTA DEI CAMPIONI

urine, feci, liquido seminale, altro materiale

Di seguito si richiamano alcune regole generali da osservare per una corretta raccolta dei campioni biologici :

Lavarsi le mani prima e dopo aver raccolto il campione biologico, perché il lavaggio delle mani riduce di molto il rischio di trasmettere infezioni;
Raccogliere il campione secondo le modalità stabilite, quindi con procedure corrette, usando materiali idonei accuratamente etichettati.
Far pervenire nel più breve tempo possibile il campione al Laboratorio per assicurare le migliori condizioni possibili all’esecuzione dell’esame richiesto.
Con le indagini batteriologiche si ricercano in modo accurato gli agenti responsabili delle infezioni, identificandoli e determinando la sensibilità agli antibiotici. Perché la risposta sia significativa, il microbiologo deve ricevere dei campioni prelevati seguendo i criteri di seguito richiamati:

1) la raccolta dei campioni deve avvenire prima dell’inizio della terapia antibiotica; gli antibiotici

interferiscono con la crescita microbica e influiscono sull’esito dei test di laboratorio, per cui, se il paziente è sottoposto a trattamento antibiotico e non è possibile interromperlo, è necessario avvisare il Laboratorio;

2) la raccolta deve essere effettuata sterilmente, evitando ogni contaminazione esogena ed endogena, perché il microbiologo non è in grado di distinguere, se non in casi particolari, se i microrganismi isolati sono i responsabili dell’infezione, oppure rappresentano una flora contaminante. Inoltre la flora residente di alcuni distretti corporei può inquinare il materiale al momento della sua emissione o durante il prelievo, (ad esempio per l’escreato ciò avviene ad opera della flora oro faringea nella fase dell’espettorazione, per l’urina avviene ad opera della flora cutanea al momento del prelievo). In tutte queste situazioni è difficile chiarire con sicurezza il significato eziologico dei microrganismi isolati;

3) l’invio ed il trasporto dei campioni deve avvenire in tempi e modi che non alterino le caratteristiche microbiologiche del materiale prelevato. La prolungata conservazione può causare la morte dei batteri meno resistenti, oppure alcune specie possono moltiplicarsi a spese di altre.

Vengono di seguito riportate alcune norme generali da osservare nell’invio dei campioni di materiali biologici al Laboratorio:

1) i campioni devono essere raccolti correttamente secondo le modalità di prelievo stabilite dal laboratorio e riportate in questa guida;

2) il campione deve essere identificato in modo sicuro con etichette adesive riportanti nome e cognome, data di nascita ed esame richiesto. Tutte queste informazioni sono indispensabili per una corretta esecuzione dell’esame microbiologico e per una adeguata risposta.

3) la conservazione del campione prelevato, ma solamente nei casi in cui sia proprio impossibile l’invio immediato, deve avvenire secondo le indicazioni fornite nella presente guida.

4) i campioni devono essere consegnati negli orari di accettazione del laboratorio e cioè dalle ore 7.30 alle ore 10.00 dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 7.30 alle 9.30.

In generale, previo parere del medico curante, raccogliere il materiale in esame solo dopo avere interrotto l’eventuale terapia antibiotica o la terapia antimicotica da almeno 7-10 giorni.

ESAME COLTURALE DELLE URINE PER GERMI COMUNI E MICETI

L’esame colturale delle urine per la diagnosi eziologica di infezione delle vie urinarie è l’esame più frequentemente richiesto; i risultati sono quantitativi ed è essenziale una corretta procedura di raccolta delle urine per avere risultati affidabili.

Normalmente sterili o transitoriamente colonizzate da un piccolo numero di batteri, le urine possono essere inquinate da microrganismi presenti a livello uretrale o nell’area periuretrale che possono determinare risultati falsamente positivi. La valutazione della batteriuria e’ quantitativa e la significatività del dato varia in funzione del tipo di prelievo e del tipo di paziente ( ad esempio: sintomatico oppure asintomatico). L’urina può essere un terreno di coltura per i microrganismi per cui vanno evitati campioni in cui prelievo e/o conservazione, non corretti, possono avere permesso una sovracrescita batterica.

Non sono accettabili per esame colturale raccolte urine delle 24 ore, così come non sono accettabili più di un esame colturale urine nell’arco delle 24 h. Le urine mantenute a temperatura ambiente favoriscono la crescita sia dei germi patogeni che dei contaminanti.

Modalità di prelievo:

– Acquistare in farmacia un contenitore sterile in plastica, a bocca larga, con tappo a vite. Il contenitore è sterile e non deve essere assolutamente aperto prima dell’uso.

Adulti

Raccogliere un campione delle prime urine del mattino o di urine con stasi in vescica da almeno 3 ore. Le urine della prima minzione del mattino sono da preferirsi, in quanto presentano una carica batterica più elevata, dovuta alla permanenza delle urine in vescica durante la notte;

Sesso femminile

– Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone;

– Lavare accuratamente con acqua e sapone l’orifizio dell’ uretra e la zona circostante;

– Risciacquare con acqua corrente o con più salviette o grazie imbevute di acqua. Usare le salviette una sola alla volta e scartarle dopo ogni passaggio;

– Asciugare bene la zona con salviettina pulita;

– Tenere divaricate le grandi labbra durante la minzione;

– Scartare il primo getto di urina, per pulire l’ultimo tratto delle vie urinarie, e, senza interrompere la minzione, raccogliere il mitto intermedio direttamente nel contenitore;

– Raccogliere l’urina seguente facendo attenzione a non toccare il contenitore con le mani nelle parti interne (non far cadere nel contenitore peli o altro), né sul bordo;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Consegnare il campione in laboratorio il più presto possibile.

Sesso maschile

– Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone;

– Retrarre il prepuzio e lavare accuratamente con acqua e sapone l’orifizio dell’uretra e la zona circostante;

– Risciacquare con acqua corrente;

– Asciugare bene la zona;

– tenendo retratto il prepuzio emettere la prima parte delle urine senza raccoglierla; senza interrompere la minzione, raccogliere il mitto intermedio direttamente nel contenitore;

– Raccogliere l’urina seguente facendo attenzione a non toccare il contenitore con le mani nelle parti interne (non far cadere nel contenitore peli o altro), né sul bordo;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Consegnare il campione in laboratorio il più presto possibile.

Neonati

– Raccogliere un campione delle prime urine del mattino, secondo il seguente procedimento:

– Effettuare una corretta pulizia della zona genitale del neonato, risciacquando e asciugando.

– Applicare il sacchetto di plastica adesivo sterile attorno ai genitali, dopo aver tolto la protezione dell’adesivo;

– Raccolta un piccola quantità di urina, sigillare il sacchetto;

– Non travasare le urine dal sacchetto in un altro contenitore.

– Consegnare il campione in laboratorio il più presto possibile.

– Se il bimbo non riesce ad urinare, rimuovere il sacchetto dopo 60 minuti e ripetere la procedura, dopo aver ripetuto la detersione dei genitali e della cute.

N.B. La raccolta non deve essere fatta strizzando il pannolino.

Per le urine da catetere a permanenza:

– Clampare il catetere con una pinza, al di sotto del raccordo con la sacca, per almeno un’ora;

– Disinfettare un tratto del catetere, appena al di sotto della giunzione con il tubo di raccordo, oppure, se il catetere ne è provvisto, disinfettare l’apposito dispositivo per la raccolta dei campioni;

– Aspirare con siringa sterile circa 10 ml di urina ed immetterli nell’apposito contenitore;

– Non raccogliere l’urina dalla sacca o sconnettendo il catetere.

Per le urine da cateterizzazione vescicale:

– Raccogliere l’urina direttamente nel contenitore sterile;

– Data la frequenza di infezioni delle vie urinarie, conseguenti a questa pratica, il suo impiego andrebbe limitato a casi molto particolari (es. impossibilità di evitare la contaminazione del campione mediante altre tecniche di raccolta, pazienti incapaci di collaborare, problemi di valutazione di basse cariche microbiche);

Non sono idonee per indagini microbiologiche le urine raccolte dalla sacca connessa al catetere permanente o da uridom.

Per la ricerca di Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, Mycoplasma hominis, Ureaplasma urealyticum raccogliere solo il primo getto delle urine del mattino.

Terapie antibiotiche e chemioterapiche possono influire sull’esito dell’esame e vanno segnalate in accettazione.

Eseguire l’urinocoltura dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.

ESAME COLTURALE DELLE FECI (COPROCOLTURA)

Il materiale ottimale per le ricerche microbiologiche sono le feci diarroiche cioè quelle emesse dal paziente durante la fase acuta della malattia. Il tampone rettale non e’ in generale un materiale accettabile per le colture, se non nel caso di bambini molto piccoli o di pazienti non collaboranti; è preferibile contattare il laboratorio prima di inviare un tampone. Il materiale fecale, inoltre, deve essere raccolto evitando la contaminazione con urina.

Terapie antibiotiche e chemioterapiche possono influire sull’esito dell’esame e vanno segnalate in accettazione. Eseguire l’esame colturale delle feci dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni. E’ consigliabile effettuare la raccolta il giorno stesso della consegna del campione. In caso di consegna tardiva è necessario conservarlo in frigorifero a 2-8°C al massimo per 24 ore.

Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.

Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:

– Sospendere ogni eventuale terapia antibiotica da almeno 7-10 giorni;

– Emettere le feci in un contenitore pulito e asciutto;

– Prelevare alcune aliquote di campione in diversi punti del materiale fecale immediatamente dopo l’emissione e trasferirle nel contenitore utilizzando l’apposito tappo a palettina; è necessario riempire almeno metà barattolino, in caso contrario il campione non potrà essere preso in carico al momento dell’accettazione.

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Consegnare il campione al laboratorio il più rapidamente possibile.

NON E’ NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO

ESAME PARASSITOLOGICO DELLE FECI

Per la ricerca di patogeni enterici e di parassiti inviare al laboratorio 3 campioni prelevati in giorni differenti, comunque entro e non oltre 7-10 giorni. Un solo campione di feci per parassiti ed enteropatogeni non è sufficiente per una diagnosi d’esclusione. Per escludere lo stato di portatore di microrganismi enteropatogeni sono richieste tre colture consecutive negative. Alcuni protozoi intestinali compaiono ciclicamente nelle feci e la serie di tre campioni è considerata il minimo per un esame adeguato. Non è corretto inviare campioni diversi raccolti lo stesso giorno.

Il campione di feci deve essere raccolto in quantità adeguata, circa 20 gr (l’equivalente di una noce corrispondente a metà barattolino). Quantità di feci inferiori possono rendere falsamente negativo l’esame.

Molte sostanze e alcuni farmaci interferiscono con il ritrovamento di protozoi intestinali:

– olio di vaselina, bario, bismuto, antibiotici, antimalarici e farmaci antidiarroici non assorbibili.

per procedere alla richiesta dell’esame parassitologico il paziente non deve avere assunto queste sostanze da almeno una settimana;

– nei giorni precedenti la raccolta evitare esami radiologici con impiego di bario;

– in caso di stipsi provocare l’evacuazione con supposta di glicerina;

– evitare l’uso di purganti.

Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:

– Emettere le feci in un contenitore pulito e asciutto;

– Prelevare alcune aliquote di campione in diversi punti del materiale fecale immediatamente dopo l’emissione e trasferirle nel contenitore utilizzando l’apposito tappo a palettina;

– Il campione non deve essere contaminato con urina o acqua perché queste possono lisare i trofozoiti

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Consegnare il campione al laboratorio il più rapidamente possibile.

NON E’ NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO

SCOTCH TEST

La ricerca delle uova di Enterobius vermicularis viene eseguita tramite scotch test. L’ Enterobius vermicularis deposita periodicamente le uova a livello perianale, durante la notte quando il paziente dorme. Il campionamento ottimale sarà pertanto effettuato prima di evacuare l’intestino e prima di qualsiasi manovra di pulizia personale.

Ritirare in Laboratorio il vetrino portaoggetti per l’esecuzione del test.

Prestare molta attenzione durante la raccolta del campione, poiché le uova sono appiccicose e molto infettive. E’ consigliato l’uso di guanti protettivi.

Modalità di prelievo:

– Applicare al mattino appena svegli, la parte adesiva di una striscia di scotch trasparente (lungo 7cm x 2cm circa) contro la cute nell’area perianale per la durata di 10 minuti circa.

– Lo scotch permette di catturare le uova e/o le larve facendole aderire alla sua superficie gommosa, poiché gli ossiuri migrano di notte sino all’apertura anale dove depongono le uova;

– Rimuovere lo scotch ed applicarlo sul vetrino fornito dal Laboratorio favorendone l’adesione con una leggera pressione;

– Identificare il campione e inviarlo al laboratorio in una busta di plastica o in un contenitore idoneo.

Conservazione:

Qualora il campione non possa essere consegnato rapidamente al Laboratorio deve essere refrigerato a 2-8 °C. Le larve di Enterobius vermicularis si deteriorano rapidamente al caldo.

Poiché la deposizione delle uova sulla cute perianale è intermittente possono essere necessari più campioni.

RACCOLTA FECI PER RICERCA DEL SANGUE OCCULTO

Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.

Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:

– Emettere le feci in un contenitore pulito e asciutto;

– Prelevare alcune aliquote di campione in diversi punti del materiale fecale immediatamente dopo l’emissione e trasferirle nel contenitore utilizzando l’apposito tappo a palettina, il quantitativo necessario da usare come riferimento è il tanto di una noce (almeno metà barattolino), in caso contrario il campione non potrà essere preso in carico al momento dell’accettazione;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Conservare ad una temperatura di +2-8 °C fino al conferimento in laboratorio;

– E’ consigliabile raccogliere un campione di feci per 3 giorni consecutivi, salvo diversa indicazione del proprio medico curante, conservarli in frigorifero e portarli tutti e 3 il giorno dell’accettazione.

NON E’ NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO

RACCOLTA FECI PER CALPROTECTINA FECALE

Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.

Raccogliere il campione di feci secondo il seguente procedimento:

– Sospendere ogni eventuale terapia antibiotica da almeno 7-10 giorni;

– Emettere le feci in un contenitore pulito e asciutto;

– Prelevare alcune aliquote di campione in diversi punti del materiale fecale immediatamente dopo l’emissione e trasferirle nel contenitore utilizzando l’apposito tappo a palettina;

– Assicurarsi di aver raccolto una quantità di feci tale da riempire il contenitore almeno per metà, in caso contrario il campione non potrà essere preso in carico al momento dell’accettazione;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Conservare ad una temperatura di +2-8 °C fino al conferimento in laboratorio;

– Consegnare il campione al laboratorio il più rapidamente possibile.

COLTURA ESPETTORATO

L’espettorato può non essere il materiale di scelta per determinare l’agente eziologico di polmonite batterica. Emocolture e Lavaggio bronco alveolare sono campioni che permettono maggiore accuratezza diagnostica. Le secrezioni che provengono dalle basse vie aeree di pazienti infetti, sono soggette a valutazione di idoneità. La presenza di numerosi leucociti in assenza di cellule epiteliali garantisce un campione rappresentativo e adeguato alla coltura. La presenza di cellule epiteliali rappresenta una macroscopica contaminazione del campione da parte di flora di origine orofaringea.

Un’ attenta informazione del paziente sulla modalità di raccolta del campione riduce notevolmente il numero dei campioni non idonei. E’ preferibile effettuare la raccolta del campione al mattino al risveglio, mentre NON sono accettabili campioni raccolti a più riprese.

Acquistare in farmacia il contenitore per la raccolta.

Raccogliere il campione secondo il seguente procedimento al mattino e a digiuno:

– Sciacquare accuratamente il cavo orale con alcuni gargarismi effettuati con acqua;

– Eseguire una espettorazione profonda raccogliendo l’espettorato direttamente nel contenitore facendo attenzione a non toccare il contenitore con le mani nelle parti interne; l’espettorato deve provenire dalle basse vie aeree e don deve essere contaminato da saliva;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Consegnare il campione in laboratorio il più presto possibile (entro 2 ore).

– Il campione una volta raccolto va consegnato immediatamente perché molti agenti di infezioni respiratorie, sopratutto lo pneumococcco, gli emofili e le legionelle sono estremamente labili.

– Il giorno prima della raccolta evitare l’uso di colluttori orali.

– Controllare che l’espettorato non sia costituito da saliva, in tal caso ripetere il prelievo; la contaminazione dell’espettorato con la flora commensale orofaringea inficia spesso il risultato dell’esame.

Ai soggetti incapaci di raccogliere l’espettorato per incapacità del riflesso della tosse o per secrezione bronchiale scarsa si consiglia di eseguire un aerosol con cloruro di sodio al 10% ed acqua distillata.

In caso di consegna tardiva il materiale biologico deve essere conservato a 2-8 °C per al massimo per 2 ore. Attese superiori alle due ore possono rendere non attendibili i risultati dell’esame colturale.

TAMPONE AURICOLARE

La diagnosi eziologica di otite media batterica si ottiene su materiale proveniente dall’orecchio medio, in seguito a timpanocentesi o perforazione spontanea della membrana del timpano. Eccetto quest’ultimo caso il tampone auricolare non permette la diagnosi di otite media batterica e può dare indicazioni fuorvianti. Il tampone auricolare e’ utile anche nella diagnosi dell’otite esterna con manifestazioni acuta localizzata o acuta diffusa con edema ed iperemia della cute dell’orecchio esterno.

Il giorno del prelievo il paziente non deve aver pulito in alcun modo il condotto auricolare e non aver fatto uso di gocce endoauricolari almeno dalla sera prima.

Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.

TAMPONE DEL CAVO ORALE E TAMPONE FARINGEO

Il tampone faringeo serve per diagnosticare le faringiti acute da Streptococchi ß-emolitici (15-30% di gruppo A, e 5-10% di gruppo C e G) e da altri batteri Gram +.

Per i neonati viene effettuata la ricerca dello Streptococco ß-emolitico di gruppo B al fine di valutare la colonizzazione alla nascita e l’utilità di una profilassi.

Per eseguire l’esame è necessario essere a digiuno e preferibilmente non aver eseguito operazioni di igiene orale (lavare i denti o uso di collutori orali).

Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.

TAMPONE NASALE

Per eseguire l’esame è necessario non aver inalato spray o gocce di alcun tipo. Evitare di usare detergenti per lavare il viso.

Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.

TAMPONE OCULARE

Per eseguire l’esame è necessario non avere utilizzato gocce e colliri di alcun tipo. Evitare di usare detergenti per lavare il viso.

Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.

TAMPONE CUTANEO

Non disinfettare la cute e non applicare pomate prima del prelievo.

Sospendere ogni terapia antimicrobica e antimicotica almeno 7-10 giorni prima del prelievo.

TAMPONE VAGINALE, VULVARE

Modalità di prelievo:

– Astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame;

– Sospendere ogni terapia antimicrobica e antimicotica almeno 7-10 giorni prima del prelievo;

– Utilizzare solo detergenti blandi nei sei giorni precedenti l’esame, evitare l’uso di lavande vaginali, di ovuli, di saponi specifici per l’igiene intima;

– Non eseguire irrigazioni vaginali nelle 24 ore precedenti l’esame;

– Le perdite ematiche del periodo mestruale devono essere terminate da almeno 3 giorni;

– Per età inferiore ai 12 anni, la mattina dell’esame lavare i genitali solo con acqua.

– Il materiale prelevato con tampone ed inserito nel terreno di trasporto può esser conservato a temperatura ambiente per 24 ore.

TAMPONE URETRALE

Sesso femminile:

– Astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame;

– Sospendere ogni terapia antimicrobica e antimicotica almeno 7-10 giorni prima del prelievo;

– Utilizzare solo detergenti blandi nei 2 giorni precedenti l’esame, evitare l’uso di antisettici e di saponi specifici per l’igiene intima;

– Non eseguire irrigazioni vaginali nelle 24 ore precedenti l’esame;

– Non urinare nelle 3 ore precedenti l’esame;

– Le perdite ematiche del periodo mestruale devono essere terminate da almeno 3 giorni;

– Per età inferiore ai 12 anni, la mattina dell’esame lavare i genitali solo con acqua.

– Sesso maschile:

– Astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame;

– Non urinare nelle 3 ore precedenti l’esame;

– Sospendere ogni terapia antimicrobica e antimicotica almeno 7-10 giorni prima del prelievo;

– La mattina dell’esame lavare i genitali esterni con un blando detergente.

COLTURA DEL LIQUIDO SEMINALE (O SPERMIOCOLTURA)

Modalità di prelievo:

– Acquistare il contenitore sterile in farmacia;

– Astenersi da rapporti sessuali nei 3-4 giorni precedenti l’esame;

– Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo indicazioni differenti;

– Bere due o tre bicchieri d’acqua;

– Urinare abbondantemente;

– Lavare accuratamente mani e genitali esterni con acqua e sapone;

– Asciugarsi;

– Raccogliere tutto il liquido seminale esclusivamente mediante masturbazione facendo attenzione a non toccare il contenitore con le mani nelle parti interne (non far cadere nel contenitore peli o altro);

– Richiudere il recipiente subito dopo;

– Consegnare il campione prima possibile preferibilmente entro un’ora dalla raccolta;

– Il campione deve essere trasportato in posizione verticale e non dovrà subire variazioni di temperatura durante il percorso.

MODALITA’ DI RACCOLTA CAMPIONI PER ALTRI ESAMI

RACCOLTA PER ESAME URINE COMPLETO

Modalità di prelievo:

– Usare contenitori monouso sterili reperibili in farmacia;

– Lavare accuratamente i genitali esterni;

– Per l’esame delle urine completo è opportuno raccogliere un campione delle prime urine del mattino dopo un riposo notturno di almeno otto ore mediante l’emissione di un unico getto. Se il paziente ha urinato durante la notte, le urine raccolte il mattino devono essere rimaste in vescica PER UN MINIMO DI QUATTRO ORE;

– Nelle donne si consiglia di attendere almeno tre giorni dalla fine del ciclo mestruale;

– Chiudere ermeticamente il contenitore.

– Il campione urinario deve essere identificato con le apposite etichette da apporre sul contenitore o sulla provetta.

Raccolta urine tramite sacchetto di plastica adesivo

Raccogliere un campione delle prime urine del mattino, secondo il seguente procedimento:

– Effettuare una corretta pulizia della zona genitale del neonato, risciacquando e asciugando.

– Applicare il sacchetto di plastica adesivo sterile attorno ai genitali, dopo aver tolto la protezione dell’adesivo.

– Raccolta un piccola quantità di urina, sigillare il sacchetto;

– Non travasare le urine dal sacchetto in un altro contenitore.

– Consegnare il campione in laboratorio il più presto possibile.

N.B. La raccolta non deve essere fatta strizzando il pannolino.

Se il bimbo non riesce ad urinare, rimuovere il sacchetto dopo 60 minuti e ripetere la procedura, dopo aver ripetuto la detersione dei genitali e della cute.

ESAME URINE PERDETERMINAZIONE DI DROGHE MONOFASE NELLE URINE

Per questo tipo di esame è necessario che il paziente effettui una minzione e raccolga le urine in un contenitore sterile al momento dell’arrivo in laboratorio, previo accertamento della sua identità. Non sono ammessi campioni di urina raccolti al di fuori del laboratorio. Per ulteriori informazioni, rivolgersi in accettazione.

RACCOLTA URINE PER ESAMI SU URINE DELLE 24 ORE

Acquistare il recipiente di raccolta sterile in farmacia.

La raccolta delle urine delle 24 ore deve essere effettuata per i seguenti analiti:

– Idrossiprolinuria

– Clearance della creatinina

– Clearance dell’urea

– Sodio urinario

– Potassio urinario

– Cloro urinario

– Calcio urinario

– Magnesio urinario

– Fosforo urinario

– Azoturia

– Amilasuria

– Glicosuria

– Proteinuria

– Proteinuria di Bence-Jones

– Uricuria

– Cortisolo urinario

– Dosaggio urinario catene κ (kappa) e λ (lambda)

Raccogliere le urine nel seguente modo:

– Eliminare le urine delle prima minzione del mattino e segnare l’ora.

– Raccogliere in un contenitore tutte le urine della giornata e della notte.

– Il mattino successivo terminare la raccolta con le urine emesse alla stessa ora della prima minzione del giorno precedente, nello stesso contenitore.

– Contrassegnare il contenitore con i dati identificativi del paziente.

– Consegnare al laboratorio il contenitore graduato completo di tutte le urine raccolte nelle 24 ore.

– Le urine devono essere conservate in un luogo fresco durante tutto il periodo della raccolta.

– Si consiglia di bere almeno due litri di acqua nell’arco delle 24 ore.

– Si consiglia di lavare accuratamente le mani con acqua e sapone prima di ogni minzione.

RACCOLTA URINE PER TEST DI NORDIN

Acquistare in farmacia un contenitore sterile per la raccolta delle urine.

La sera precedente l’esame, dopo le 23.00, non bere, non mangiare e non fumare. La mattina dell’esame, alle ore 7.00 svuotare completamente la vescica e gettare queste urine. Successivamente bere 250 ml di acqua, evitare di bere altro, mangiare o fumare. Alle ore 9.00 urinare direttamente nel contenitore e consegnarlo all’accettazione al momento del prelievo del sangue che va eseguito nella stessa mattinata nella quale vengono raccolte le urine.

RACCOLTA URINA PER PAP TEST URINARIO (CITOLOGICO URINE)

Acquistare in farmacia un contenitore sterile per la raccolta delle urine.

Modalità di prelievo:

– Al mattino eliminare il primo getto (minzione) di urine;

– bere un bicchiere di acqua e attendere 2 ore senza urinare e prepararsi alla raccolta nel modo seguente:

– lavare accuratamente le mani;

– lavare accuratamente i genitali esterni con acqua e sapone neutro;

– risciacquare abbondantemente e asciugare con una salvietta pulita;

– raccogliere direttamente le urine nel contenitore sterile, riempiendolo fino a metà e assicurarsi di aver ben chiuso il contenitore.

Conservare i contenitori chiusi, a temperatura ambiente (15-25°C ) lontano da fonti di calore e da fiamma.

E’ consigliabile eseguire una raccolta di tre campioni in tre giorni consecutivi, numerando il contenitore (I, II, III) ed etichettandolo con nome e cognome.

ATTENZIONE! In caso di campione singolo il campione deve pervenire in laboratorio entro 2 ore dalla raccolta e non più tardi delle ore 10.

RACCOLTA URINE PER ESAME CHIMICO DEL CALCOLO URINARIO

Il calcolo è un deposito urinario, compatto, di dimensione e consistenza di piccoli sassi, che si crea nelle vie urinarie a causa della precipitazione dei sali minerali presenti nelle urine. Di solito è formato da sali di acido urico, calcio, fosfato di calcio o fosfato ammonio magnesiaco. Più raramente è composto da carbonato di calcio e cistina. L’esame viene eseguito quando si sospetta la presenza di calcoli a livello dell’apparato urinario.

Acquistare in farmacia due contenitori sterili per la raccolta delle urine, e delle garze sterili.

Per l’esame delle urine per calcoli renali è opportuno raccogliere un campione delle prime urine del mattino dopo un riposo notturno di almeno otto ore mediante l’emissione di un unico getto. Se il paziente ha urinato durante la notte, le urine raccolte il mattino devono essere rimaste in vescica PER UN MINIMO DI QUATTRO ORE.

Modalità di prelievo:

– Lavare accuratamente le mani prima del prelievo;

– Raccogliere le urine nel primo contenitore sterile;

– Filtrare le urine appena emesse tramite le garze sterili (si consiglia di utilizzare due garze sovrapposte in modo da diminuire il rischio di perdita di depositi urinari);

– Avendo cura di non toccare i depositi con le mani, inserirli nel secondo contenitore;

– Chiudere il contenitore immediatamente;

– Conservare ad una temperatura di +2-8 °C fino al conferimento in laboratorio;

– Consegnare il campione al laboratorio il più rapidamente possibile, tra le 7,30 e le 10 del mattino.

– Nel caso in cui i depositi siano di dimensioni molto ridotte, è possibile conferire in laboratorio anche solo il primo contenitore contenente le urine del mattino. Si ricorda che, anche in questo caso, il campione deve essere conservato ad una temperatura di +2-8 °C fino al conferimento in laboratorio.

MODALITA’ DI RACCOLTA DELLE URINE DELLE 24 ORE ACIDIFICATE

La raccolta del le urine delle 24 ore acidificate deve essere effettuata per i seguenti analiti:

Elenco esami con raccolta urine 24 ore acidificate:

Acido 5-idrossiindolacetico A partire dalle 48 ore precedenti l’inizio e per tutto il tempo di raccolta delle urine è necessario osservare una dieta priva dei seguenti alimenti: ananas, avocado, banane, kiwi, more, prugne rosse, melanzane, pomodori, frutta secca, caffè, tè, cioccolato. Durante questo periodo si consiglia, previa consultazione del medico, di evitare l’assunzione di farmaci, in caso contrario, è opportuno comunicare il nome dei farmaci assunti al momento dell’esame.
Acido vanilmandelico A partire dalle 48 ore precedenti l’inizio e per tutto il tempo di raccolta delle urine è necessario osservare una dieta priva dei seguenti alimenti: avocado, banane, kiwi, frutta secca, caffè, tè, cioccolato. Durante questo periodo si consiglia, previa consultazione del medico, di evitare l’assunzione di farmaci, in caso contrario, è opportuno comunicare il nome dei farmaci assunti al momento dell’esame.
Acido omovanillico ,Dopamina urinaria ,Adrenalina-Noradrenalina urinaria ,Metanefrine urinarie

Normetanefrine urinarie

NOTE PARTICOLARI:

Raccogliere tutte le urine della giornata e della notte nel seguente modo: eliminare le urine della prima minzione del mattino e segnare l’ora (esempio ore 7:00);

sul fondo del contenitore di raccolta delle urine porre 4 cucchiai da tavola colmi di acido muriatico in commercio alla concentrazione del 10-12% e aggiungere le urine emesse nella giornata e nella

notte mescolando accuratamente dopo ogni aggiunta;

il mattino successivo terminare la raccolta con le urine emesse alla stessa ora del giorno precedente (esempio ore 7:00) nello stesso contenitore;

al termine della raccolta mescolare accuratamente e portare tutte le urine raccolte al laboratorio.

N.B. Le urine devono essere conservate in luogo fresco durante il periodo della raccolta.

ATTENZIONE: USARE LA MASSIMA CAUTELA ESSENDO L’ACIDO MURIATICO FORTEMENTE CORROSIVO ED IRRITANTE.

Se, tra le raccomandazioni qui riportate, esistessero ancora dei punti da chiarire, sarà opportuno rivolgersi al proprio Medico curante o al Laboratorio